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La riforma del Codice Civile del 2012 (Legge 11 dicembre 2012, n. 220) ha regolamentato la facoltà dei singoli Condomini di installare impianti fotovoltaici privati sulle parti comuni condominiali, la procedura autorizzativa è codificata dall’art. 1122 bis e prevede il seguente processo decisionale:
- Formalizzazione da parte del Condomino dell’interesse a realizzare un impianto privato sulla coperturacomune condominiale, comprensiva della richiesta a convocare una assemblea straordinaria, consapevole che i costi saranno a completo carico del richiedente, a meno che l’assemblea non decida diversamente.
- La richiesta di un’assemblea straordinaria dovrà avvenire in forma scritta, si dovrà indicare in modo specifico il testo ed il contenuto dell’Ordine del Giorno.
- In assemblea verranno approfonditi e discussi tutti gli elementi tecnici specifici della materia, anche attraverso la partecipazione dell’installatore – se invitato dal Condomino interessato.
- Attraverso il verbale assembleare i Condomini saranno chiamati ad esprimersi circa l’uso della porzione di copertura comune utile all’installazione del singolo impianto fotovoltaico privato.
- DETERMINANTE PERMETTERE A TUTTI DI PRENDERE COSCIENZA DI TALE DIRITTO E DELLE RIPERCUSSIONI NEL MOMENTO IN CUI VI SI RINUNCIA.
- Per una proporzionale ripartizione della superficie utilizzabile in base ai millesimi generali di proprietà tra i Condomini che hanno espresso tale volontà, la stessa assemblea dovrà nominare un esperto professionista.
- Importante risulta conoscere, all’interessato, tutti gli elementi da produrre preventivamente, durante ed a opere ultimate, ed in particolare:
- posizione e dimensioni dell’impianto e relativi manufatti (cavi, inverter, batterie, ecc.), ovvero eventuale costituzione di servitù;
- elaborazione piano di ammortamento dei costi d’installazione, di manutenzione e correlati;
- tempi di realizzazione dell’impianto e tempi per il successivo allacciamento alla rete;
- realizzazione delle opere provvisionali (linea vita in copertura) utili alle future manutenzioni dell’impianto e conseguente impegno del Condomino, e suoi aventi causa, alle parti comuni della copertura;
- consegna documentazione utile a dimostrare il rispetto delle norme impiantistiche, sismiche e di sicurezza
- responsabilità e stipula di polizza RC anche per le ricadute sul potenziale aumento del rischio incendi
La condensa è un fenomeno che si manifesta nell’edilizia in conseguenza dell’attività stessa dell’uomo.
Attività quali cucinare, lavare asciugare il bucato sui caloriferi eccetera, producono valori indicativi che possono essere quantificati in 10 litri di acqua (sotto forma di vapore) per nucleo familiare di quattro persone in una giornata.
Il mantenimento dello stato di benessere si raggiunge impedendo che l’umidità relativa dei locali superi il 60-65%.
Valori superiori a quelli indicati provocheranno problematiche importanti quali condensazioni superficiali che favoriranno la proliferazione di microorganismi, funghi, licheni, producendo cattivi odori, degrado delle strutture ed inquinamento ambientale.
La formazione di condensa superficiale, e la conseguente muffa, sono un fenomeno che affligge molte case; secondo una ricerca dell’Organizzazione Mondiale della sanità circa il 50% degli edifici abitativi europei soffre di umidità eccessiva.
Muffa e condensa tendono a manifestarsi in conseguenza di diversi fattori, quali:
- CONDIZIONI CLIMATICHE: in un giorno di pioggia, nebbia o di neve, l’umidità dell’aria esterna è elevata e di conseguenza può essere superiore all’umidità interna.
- CONDIZIONI ABITATIVE: In un ambiente, rilevanti quantità di umidità vengono prodotte dalla persone (con un apporto valutabile in circa 1/1,5 litri d’acqua al giorno, dovuti alla respirazione e traspirazione), dalle presenza di piante e dai particolari stili di vita e conduzione dell’immobile che possono accentuare o diminuire la presenza di vapore all’interno degli appartamenti ovvero la percentuale di condensa sulle pareti ( cottura dei cibi, uso di bagni e docce, l’asciugatura della biancheria,…) Pertanto, all’interno di un appartamento possono formarsi diversi litri di acqua al giorno, che se non correttamente smaltiti vengono assorbiti dalle strutture.
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CONDIZIONI COSTRUTTIVE: quali la presenza di elementi strutturali freddi mal coibentati (i cosiddetti “ponti termici” … pilastri e travi in cemento armato), esposizioni penalizzanti dell’immobile che rendono i muri di certi locali particolarmente freddi ( esposizione a nord, pareti esterne, stanze confinanti col vano scale o sottostanti a terrazzi loggiati).
Il fenomeno della condensa è più visibile sui materiali a forte compattezza, quindi non porosi (quali superfici metalliche, vetri, specchi, ceramiche, cemento armato) e meno visibile sui materiali porosi (quali mattoni, intonaci, legni non protetti da vernici , tessuti..).
I danni evidenti della condensa e della muffa sono:
- macchie scure sui muri,
- Degrado e distacco della tinteggiatura
- danni a battiscopa, cornici delle porte o pavimenti in legno
- danni a serramenti in legno (marcescenza)
- danneggiamenti agli intonaci
Analizzare i motivi che causano la condensa, è indispensabile per adottare gli accorgimenti utili per evitarla o ridurla.
È importante osservare alcuni consigli pratici, generali, tra cui:
- Non asciugare la biancheria nell’appartamento se non in stanze con idoneo o forzato ricambio d’aria (aspiratori, deumidificatori, etc.)
- Chiudere le porte mentre si cucina
- Limitare il numero di piante
- Mantenere il giusto equilibrio tra temperatura ed umidità relativa
- Arieggiare in maniera corretta
- Mantenere l’umidità relativa dell’aria al di sotto del 60 – 65% e la temperatura desiderata
La condensa che si posa sui vetri delle finestre è un segnale d’allarme: è arrivato il momento di arieggiare.
Un arieggiamento corretto consiste nell’aprire completamente le finestre 3-4 volte al giorno per 5 minuti e, ancora meglio, creando correnti d’aria. In questo modo non solo si sostituisce l’aria interna umida con aria esterna secca, ma si risparmiano anche costi per il riscaldamento.
Una corretta ventilazione è il metodo migliore per prevenire I’acqua di condensa.
Nel caso di carenze costruttive, occorre adottare accorgimenti diversi a seconda del caso specifico da individuare mediante apposite indagini conoscitive e consulenze di Tecnici specializzati.
Negli altri casi, occorre invece fare attenzione alle gestione dell’appartamento, affinchè vi sia il giusto equilibrio tra la temperatura superficiale dei muri e la temperatura dell’aria e l’umidità interna; laddove ciò non sia possibile occorre valutare l’installazione di scambiatori d’aria o deumidificatori.
La formazione di condensa avviene quando la temperatura superficiale di un elemento edilizio è inferiore alla temperatura di rugiada dell’aria che lo circonda. Ad esempio un ambiente interno in cui l’aria si trovi alla temperatura di 20 °C e con una umidità relativa (UR) pari al 60%, l’aria a contatto con una superficie fredda (per esempio una parete esterna avente una temperatura superficiale interna di 12 °C) subisce un raffreddamento sensibile che provoca la condensazione del vapore acqueo contenuta nell’aria sulla parete, dove possono formarsi goccioline di acqua più o meno visibili a seconda della porosità del materiale superficiale.
Il diagramma che segue può aiutare nel capire i valori che possono contribuire al formarsi della condensa superficiale di conseguenza della muffa:
Queste gocce, depositandosi sulla parete fredda, sono definite rugiada, in quanto la temperatura alla quale avviene la trasformazione è detta temperatura di rugiada ed il punto in cui inizia è pure definito punto di rugiada.
Per meglio individuare le varie temperature di rugiada in funzione della temperatura ambiente dell’aria e della umidità massima è stata realizzata la tabella sottostante.
Esempio: per determinare il punto di rugiada, cioè l’inizio della comparsa di condensa in un ambiente avente temperatura di 20 °C e umidità relativa del 70%, occorre sottrarre alla temperatura il valore del raffreddamento rilevabile nella tabella alla colonna 70% in linea con i 20°C cioè 5,6 °C. (20 – 5,6 = 14,4 °C; punto di rugiada, cioè inizio del fenomeno di condensa).
Il canale preferenziale per segnalare all’AIMAG
- EVENTUALI RIFIUTI ABBANDONATI
- è il Numero Verde 800 018 405, tramite il quale il gestore potrà essere più tempestivo nella gestione della problematica.
- l’app gratuita “MyAimag”, disponibile sia per Apple che per Android, (allegando eventuali fotografie)
La segnalazione può essere fatta anche da un singolo condomino.
- IL MANCATO RITIRO DEI RIFIUTI ESPOSTI
- è contattare il Numero Verde 800-018405, lasciando esposto il materiale, al fine di attivare un tempestivo recupero del rifiuto, se conforme.
- l’app gratuita “MyAimag”, disponibile sia per Apple che per Android, tramite la quale è possibile segnalare i mancati ritiri, anche inviando una fotografia, allo scadere della fascia oraria prevista per la raccolta.
La segnalazione da parte di un solo condomino.
Documenti utili
- Modello comunicazione - SUBENTRO
- modello ASSEVERAZIONE PER DETRAIBILITA' lavori straordinari
- modello CONSENSO PROPRIETA' ESECUZIONE LAVORI
- modulo ADESIONE INVIO COMUNICAZIONI A MEZZO POSTA ELETTRONICA
- VADEMECUM Indicazioni essenziali per una corretta impostazione degli impianti di riscaldamento a gas